Un totale di 13 istantanee coinvolge lo spettatore, immergendolo in un universo in cui convergono elementi architettonici provenienti da diverse città e paesi.
Da Cuba, ad esempio, si possono osservare dettagli di edifici a L’Avana, Matanzas e Santiago de Cuba; mentre in questa proposta visiva trovano spazio anche le architetture di Spagna, Paesi Bassi e Canada.
In “Ver a imaginar”, l’autore fonde architettura, geometria urbana, astrazione e fotografia; con questo, “il mio obiettivo è ottenere effetti sorprendenti che tengano l’osservatore incantato”.
Si tratta di una mostra molto aperta alla scoperta, alla sperimentazione ed all’analisi spaziale, ha sottolineato l’artista in una dichiarazione.
“È un gioco visivo con cui aspiro creare il mio universo, utilizzando il bianco ed il nero e la simmetria caleidoscopica, con lo scopo principale di ispirare e stimolare lo spettatore attraverso effetti ottici”, ha aggiunto.
La mostra, presente fino alla fine di questo mese, “cerca di mostrare attraverso la fotografia come l’essere umano, in diverse latitudini ha trovato forme costruttive che gli permettono di adattarsi all’ambiente, sia fisicamente che emotivamente”, ha concluso l’autore.
Ig/amr