Nel suo primo discorso come leader dell’organizzazione, il presidente colombiano ha proposto la creazione di team in aree specifiche per promuovere aspetti concreti della risoluzione dei conflitti, dello sviluppo democratico e pacifico e dell’integrazione, ha affermato.
“Dovremmo avere un gruppo di lavoro per il coordinamento militare e di polizia in America Latina e nei Caraibi. Il mondo di oggi, lo richiede. La lotta contro le diverse mafie e contro la criminalità organizzata su scala multinazionale, lo richiede. Credo che la crisi climatica sempre più intensa e persistente e le catastrofi umane, lo richiedano”, ha suggerito.
Ha inoltre sottolineato la necessità di creare un team la cui missione sia quella di attuare una strategia latinoamericana e caraibica nei confronti di Haiti e del suo rafforzamento democratico, e di superare concretamente i blocchi imposti dagli Stati Uniti a Cuba e a Venezuela.
Ha inoltre sottolineato l’importanza di affrontare le problematiche legate alla protezione dell’Amazzonia.
Petro ha anche chiesto ai partecipanti alla riunione di prendere in considerazione l’adozione della pratica del consenso sufficiente all’interno della CELAC, il che significa poter adottare accordi all’interno di tale associazione a maggioranza quando non si raggiunge l’unanimità.
Nel suo discorso, Petro ha affermato che la sua missione come presidente della CELAC sarà quella di contribuire a collegare la regione con il resto del mondo.
Ha aggiunto che l’organizzazione costituisce l’inizio della costruzione di “un noi per la pace e la conoscenza umana”.
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