Il responsabile di questo portafoglio ha parlato con il presidente Miguel Díaz-Canel nella puntata n. 27 del podcast Desde La Presidencia, in cui sono apparsi anche il collaboratore e segretario generale della Croce Rossa cubana, Carlos Ricardo Pérez, e Luther Castillo, ministro nel gabinetto della presidente honduregna Xiomara Castro e laureato alla Scuola Latinoamericana di Medicina (ELAM).
“Il paese è in difficoltà e una certa quantità di reddito viene utilizzata per sostenere la produzione di latte per bambini, ma queste entrate vanno principalmente al settore sanitario e a coprire il fabbisogno di valuta estera che il sistema necessita per sostenersi gratuitamente”, ha spiegato Portal.
“Per sostenere questi servizi”, ha sottolineato, “è necessaria una certa percentuale di valuta estera, ma questa non copre tutto il necessario, per questo lo stato dedica il 26% del suo PIL alla sanità”.
A questo proposito, Díaz-Canel ha ricordato che, nella complessa situazione che sta attraversando il paese, parte delle entrate derivanti dall’esportazione di servizi medici ha dovuto essere utilizzata anche per acquistare medicinali e sostenere il paniere alimentare di base, compreso il settore energetico.
“Non c’è dubbio”, ha riflettuto il presidente, “che questa disperata campagna per bloccare la cooperazione cubana ha due chiari obiettivi: il primo, chiudere qualsiasi via di entrata per il paese, anche in un’attività tanto nobile e necessaria per altre nazioni come i servizi sanitari”, ha sottolineato.
“L’altro motivo è politico e ideologico: vogliono spazzare via l’esempio di Cuba”, ha concluso.
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