L’imposizione di dazi doganali sul mondo, e in particolare sulla Cina, ha causato turbolenze e incertezze nei mercati azionari che non si sono ancora placate.
Da settimane il presidente sostiene che almeno un accordo commerciale è imminente con uno delle decine di paesi che stanno attivamente negoziando con gli Stati Uniti, ma finora non è emerso nulla di concreto.
Durante il suo viaggio di domenica a bordo dell’Air Force One, Trump ha dichiarato che “potrebbero esserci” accordi commerciali annunciati questa settimana, ma aveva detto la stessa cosa la settimana prima e quella prima ancora, secondo i media locali.
Inoltre, sottolineano, il presidente ha scelto di continuare a moderare le aspettative, affermando che altri paesi, sia amici che nemici, hanno “truffato” gli Stati Uniti per anni e che gli accordi commerciali sarebbero stati conclusi solo se avesse accettato condizioni vantaggiose per gli statunitensi.
“Stiamo negoziando con molti paesi, ma alla fine sarò io a stabilire i miei accordi, perché sono io a stabilire gli accordi, non loro, sono io a stabilirli”, ha detto ai giornalisti con il suo stile.
Ieri, durante la visita del primo ministro canadese Mark Carney alla Casa Bianca, Trump ha affermato che i funzionari cinesi “vogliono incontrarci” per discutere di commercio e aveva ribadito che i due paesi avrebbero parlato “al momento opportuno”.
Questa è stata la risposta alle precedenti dichiarazioni rilasciate martedì mattina dal Segretario del Tesoro Scott Bessent davanti al Congresso, in cui aveva affermato che Cina “non ha ancora avviato i negoziati” con gli Stati Uniti.
“Vogliono negoziare e vogliono incontrarci”, ha dichiarato Trump nello Studio Ovale insieme a Carney. “E ci incontreremo con loro al momento opportuno”, ha insistito.
Da parte sua, Pechino ha annunciato che i colloqui con gli Stati Uniti inizieranno durante la visita del vice premier He Lifeng in Svizzera, dal 9 al 12 maggio. Secondo fonti ufficiali, l’alto funzionario cinese incontrerà Bessent.
In vista dell’imminente processo di dialogo sulla questione, il gigante asiatico ha ribadito la sua posizione secondo cui qualsiasi negoziato deve basarsi sul rispetto reciproco, sull’uguaglianza e sulla condivisione dei benefici.
Il Ministero del Commercio cinese ha avvertito che, affinché i negoziati siano efficaci, gli Stati Uniti devono riconoscere i danni causati dalle loro misure unilaterali, in particolare i dazi imposti sui loro prodotti.
In risposta a queste misure unilaterali, Cina ha imposto una tariffa del 125% su tutte le merci provenienti dagli Stati Uniti.
Deisy Francis Mexidor, corrispondente negli Usa di Prensa Latina