martedì 24 Giugno 2025
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Dichiarano sciopero generale in Terra del Fuoco contro le misure del governo Milei

Buenos Aires, 21 mag (Prensa Latina) In Terra del Fuoco oggi le fabbriche sono paralizzate per protestare contro la politica del governo di Javier Milei di eliminazione dei dazi, che aumenterà le importazioni di prodotti elettronici a scapito dell'industria nazionale.

Il sindacato dei metalmeccanici ed altri sindacati sono intervenuti dopo che la misura è stata formalizzata ieri tramite decreto e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale.
In questa provincia dell’Argentina meridionale è concentrata l’industria dell’elettronica e degli elettrodomestici ed i sindacati avvertono che potrebbero andare persi più di 8.000 posti di lavoro a causa della liberalizzazione delle importazioni di questi prodotti.
Nel 2024, la produzione provinciale si è concentrata sui telefoni cellulari, con oltre 5,5 milioni di unità. In termini numerici, hanno superato il volume di due milioni di televisori ed un milione di condizionatori.
Dopo la pubblicazione del decreto, il governatore della Terra del Fuoco, Gustavo Melella, ha scritto sui social media per lamentare “la decisione politica del governo nazionale e, ancor di più, la mancanza di empatia nel comprendere le conseguenze negative delle misure”.
“Questo mette a rischio direttamente più di ottomila posti di lavoro e indirettamente migliaia di altri. Questa situazione ci preoccupa e molto!”, ha aggiunto.
Il ministro dell’Economia, Luis Caputo, ha dichiarato che il governo eliminerà o ridurrà i dazi sulle importazioni di 27 beni elettronici. I prodotti che in precedenza avevano un’aliquota dal 20 al 35% ora vedranno le aliquote notevolmente ridotte o eliminate.
Nel difendere il decreto, Caputo ha affermato che questo vuole ridurre i costi e a promuovere la ripresa produttiva, ma i sindacati e le autorità provinciali sostengono che otterrà l’effetto opposto.
Il Partito dei Lavoratori della Terra del Fuoco sostiene che il governo nazionale sta seguendo il copione dettato dal Fondo Monetario Internazionale e rispondendo agli interessi degli Stati Uniti, che in futuro vogliono stabilire basi militari e impadronirsi dell’Antartide, proprio come Argentina ha perso le Malvine.

Ig/mh

 

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