La sospensione delle lezioni presenziali è stata segnalata da almeno cinque centri di istruzione superiore di varie province, attraverso i loro account sui social network e gli spazi di scambio con gli studenti.
Per il momento, il provvedimento sarà adottato dall’Università Centrale dell’Ecuador, con sede a Quito, e dalla Escuela Politécnica Nacional Universidad, a Cuenca, entrambe del sistema di istruzione pubblica.
L’Università Cattolica e l’UTE, il Politecnico Salesiano e il Politecnico Superiore del Litorale, tra gli altri, anche loro avranno le aule chiuse.
I possibili blocchi stradali ed i conseguenti problemi di mobilitazione dei mezzi pubblici sono alcuni dei motivi che hanno indotto queste strutture ad applicare il provvedimento.
Da parte sua, il Ministero dell’Istruzione ha indicato che la didattica presenziale a livello nazionale non è stata sospesa.
L’appello per uno sciopero nazionale a tempo indeterminato è entrato in vigore dalle 00:00 (ora locale) di questo giorno, secondo l’appello della Confederazione delle Nazionalità Indigene dell’Ecuador (Conaie), che sta dirigendo le proteste.
Congelamento dei prezzi dei combustibili a livelli inferiori a quelli attuali, prezzi equi per i prodotti agricoli, maggiore creazione di posti di lavoro, rispetto dei diritti collettivi, arresto dei processi di privatizzazione dei settori strategici ed efficaci politiche di pubblica sicurezza sono alcune delle richieste.
Alla marcia si uniranno altre organizzazioni indigene, femminili, contadine ed operaie.
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