Nella piazza della provincia di Cienfuegos, sede della festa nazionale, il presidente ha ricordato tutte le sfide che i giovani protagonisti degli assalti alla caserma Moncada e Carlos Manuel de Céspedes hanno vinto dopo quella data nel 1953, e “se loro hanno potuto, anche noi possiamo”, ha detto.
Ha alluso ai dibattiti ed ai risultati dell’Assemblea Nazionale del Potere Popolare (parlamento) conclusa di recente ed ha affermato che se vogliamo ottenere risultati positivi in meno tempo, è fondamentale agire con disciplina.
Nel suo discorso ha chiesto “che cos’è la Rivoluzione?”, e prima di quella domanda ha indicato che saranno gli scienziati sociali a studiare i processi sociali, tuttavia, ha detto che si tratta di democrazia, partecipazione dei cittadini, ideali e passione.
Ha parlato delle drammatiche condizioni che il mondo sta vivendo in termini di cambiamenti climatici, guerre, pandemie ed ha affermato che la resilienza creativa e l’unità sono bastioni per affrontare la situazione attuale.
Ha condannato il bloqueo economico, politico e commerciale mantenuto dal governo degli Stati Uniti contro il popolo cubano ed ha affermato che “costruiremo noi stessi un paese migliore”.
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