Attraverso il suo account di Twitter, il ministro delle Relazioni Internazionali ha sottolineato che il Vertice è stato selettivo e virtuale, “virtuale quanto la sua stessa democrazia”, oltre a chiedersi se l’evento abbia dettato le linee guida della demagogia.
Tenutosi il 29 e 30 marzo, con sede a Washington, la seconda edizione del Democracy Summit ha riunito i leader mondiali apprezzati dagli Stati Uniti in formato virtuale e presenziale.
Tra i suoi temi principali c’erano le sfide per una governance responsabile e trasparente, i conflitti, il cambiamento climatico e la trasformazione tecnologica.
Per alcuni osservatori politici, tuttavia, questi obiettivi sono stati relegati ad altri scopi non manifesti ma latenti nell’incontro, come provocare animosità verso Russia e Cina.
La prima edizione di questo Summit, tenutasi nel dicembre del 2021, è stata ampiamente criticata ed è stata addirittura considerata un fallimento.
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