In un comunicato, l’organizzazione ha segnalato che disistima i risultati offerti dal TSE ed ha denunciato che la candidatura alla rielezione del presidente Juan Orlando Hernandez è incostituzionale, per cui non può risultare come vincitore nei suffragi celebrati il 26 novembre.
Secondo Convergenza, il TSE è incorso in un delitto iscrivendo la candidatura di Orlando Hernandez ed ha raggiunto il più alto livello di sfiducia e discredito presso la società.
Per ciò considera che il processo elettorale è nullo e tutto dentro lo stesso è inutile, per questo che sollecita si metta in moto una convocazione per nuovi suffragi sotto stretta supervisione internazionale.
Inoltre esige che si tolga il coprifuoco che è valido ancora nel paese in nove dipartimenti e si investighino gli assassinati e le violazioni registrati in questo contesto.
Nel comunicato, letto dal suo portavoce Carlos H. Reyes, Convergenza sostiene che la mobilitazione permanente e pacifica del popolo deve mantenersi nel paese fino a quando riesca ad abbattersi la frode, ritorni la democrazia e lo Stato di Diritto con Salvador Nasralla come presidente eletto.
A sua volta, Nasralla, candidato presidenziale per l’Alleanza dell’Opposizione contro la Dittatura, ha reiterato che ignora il TSE come arbitro, perché da quell’organismo si è forgiata una frode contro di lui a favore di Hernandez, che il vero colpevole e mandante.
D’altra parte, il coordinatore generale dell’Alleanza, l’ex presidente Manuel Zelaya, ha annunciato che a partire dal sabato cominceranno le mobilitazioni a livello nazionale in difesa del trionfo di Nasralla.
Zelaya ha sottolineato che il popolo ha già scelto Nasralla come nuovo presidente, per questo l’unica opzione che rimane ad Hernandez è quella di abbandonare il governo il 27 gennaio. Questo è il termine che ha, ha enfatizzato.
Intanto, la crisi generata nel paese per le irregolarità scoperte e le denunce di frode hanno portato gli osservatori nazionali e stranieri ad astenersi da certificare la trasparenza del processo.
Ed è che davanti a tante inconsistenze osservate durante quasi due settimane nessuno osa già, fuori dal Partito Nazionale, a convalidare la credibilità di un tribunale molto discusso per il suo adempimento torbido durante il processo elettorale.
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