È stato perseguito dal governo degli Stati Uniti ed etichettato come “nemico” dello stato e “minaccia” per la sicurezza nazionale, ha scritto l’alto diplomatico sul suo account di Telegram.
Gil lo ha riconosciuto come “un coraggioso attivista afroamericano per i diritti umani e civili” e che si oppose fermamente alla guerra in Vietnam, oltre a denunciare il razzismo e le ingiustizie che permeavano la società del paese del Nord.
Ha affermato che “oggi la classe politica statunitense finge di rivendicare la sua eredità, ma è importante ricordare che Martin Luther King Jr. appartiene al popolo”.
La sua lotta e il suo messaggio, ha concluso, continuano a essere fonte di ispirazione per coloro che cercano giustizia ed uguaglianza.
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