In un dibattito tenutosi ieri presso l’ambasciata cubana a Roma con i suoi funzionari, guidato dalla capa della missione, Mirta Granda, la viceministra ha fatto riferimento alla politica di “massima pressione” applicata dall’amministrazione del presidente statunitense Donald Trump contro entrambe le nazioni latinoamericane.
Nel dibattito, la viceministra cubana ha abbordato il grave pericolo rappresentato dalle azioni aggressive degli Stati Uniti contro Venezuela, con un dispiegamento militare al largo delle sue coste, che viola la Proclamazione dell’America Latina e dei Caraibi come Zona di Pace, adottata a L’Avana nel 2014.
Durante il suo discorso alla XII Conferenza Italia-America Latina e Caraibi, che ha riunito ministri degli Esteri e alti funzionari di 34 paesi il 7 ottobre a Roma, la diplomatica ha espresso la sua preoccupazione a nome di Cuba per queste azioni “che potrebbero avere conseguenze incalcolabili per la nostra regione”.
Ha accennato al fatto che, nonostante l’attuazione di un drastico programma di tagli alla spesa da parte dell’attuale amministrazione statunitense, che ha incluso la chiusura dell’Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale (USAID), i finanziamenti per la sovversione contro Cuba sono rimasti intatti.
Il governo degli Stati Uniti sta inoltre conducendo una campagna orrenda contro le brigate mediche cubane che forniscono assistenza in molti paesi del mondo, minacciando i governi di queste nazioni di intervenire contro di loro, con l’atroce argomento che tali aiuti medici rappresentino un presunto traffico di esseri umani, ha osservato.
In questo contesto complesso, “dobbiamo rendere pubblica la realtà di Cuba, che affronta gravi difficoltà economiche ma mantiene i suoi principi ed ha un popolo che difende il suo processo rivoluzionario e si impegna per andare avanti”, ha concluso la viceministra.
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