In una conferenza stampa, in occasione della Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne, l’attivista Geraldine Guerra, della Fondazione Aldea, ha dichiarato che il governo è determinato a presentare dati inferiori a quelli reali.
Secondo l’organizzazione, il numero di femminicidi in Ecuador tra gennaio e il 15 novembre di quest’anno è stato di 349, mentre la Procura ha registrato solo 47 casi di questo tipo.
“Non ci nasconderemo né giocheremo alla manipolazione dei dati”, ha dichiarato Guerra, riferendosi all’attuale ondata di violenza criminale ed al modo in cui colpisce donne, ragazze ed adolescenti.
Dal canto suo, Diane Rodríguez, dell’Associazione Silueta X, ha affrontato la necessità di considerare il trans femminicidio come un reato.
La criminalità organizzata non trae profitto solo da armi e droga, ma anche dai nostri corpi, ha affermato Lita Martínez, del Centro Ecuadoriano per la Promozione e l’Azione delle Donne di Guayaquil, una delle città più pericolose del paese.
Nel frattempo, Andrea Quijije, del Movimento Donne per la Giustizia di Manabí, ha chiesto il ripristino del Ministero delle Donne e dei Diritti Umani, soppresso nell’ambito della ristrutturazione dell’Esecutivo e le cui funzioni sono state quindi subordinate al Ministero dell’Interno.
È il 26° anniversario della proclamazione del 25 novembre da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite come Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne, in omaggio a Minerva, Patria e María Teresa Mirabal, simbolo mondiale della lotta delle donne, eroine della Repubblica Domenicana, massacrate brutalmente dal dittatore Trujillo.
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