Trump reitera ostilità verso Cuba e Venezuela dopo l’uscita di Bolton

 
Trump ha fatto riferimento ad entrambe le nazioni dopo che martedì ha esonerato il suo assessore di sicurezza nazionale, John Bolton, un controverso falco conservatore che era stato il volto più visibile della politica dell’amministrazione del repubblicano contro L’Avana e Caracas. 
 
“I miei punti di vista sul Venezuela e, specialmente, su Cuba, sono molto più forti di quelli di John Bolton. Lui mi stava frenando!”, ha scritto il capo della Casa Bianca questo pomeriggio in Twitter. 
 
Il governante ha risposto così ad un messaggio in twitter del senatore repubblicano Marco Rubio, il membro del Congresso che fa più pressioni per l’adozione di azioni aggressive contro queste due nazioni. 
 
Ho appena parlato con Donald Trump del Venezuela. È certo che non è stato d’accordo con alcune delle opinioni dell’assessore anteriore. Ma come lui mi ha ricordato, in realtà è l’opposto a quello che molti affermano o credono. Se, in realtà, la direzione della politica cambia, non sarà per debilitarla, ha detto Rubio nella stessa rete sociale. 
 
I messaggi di ambedue indicano una continuità e, perfino, un possibile indurimento, della già ampia gamma di sanzioni economiche e pressioni usate da Washington. 
 
Soli cinque mesi dopo il suo arrivo alla Casa Bianca, in giugno del 2017, Trump ha pronunciato un discorso in Florida nel quale ha fatto conoscere la decisione di distruggere gran parte dell’avvicinamento bilaterale con Cuba iniziato durante l’amministrazione del suo predecessore, il democratico Barack Obama (2009-2017). 
 
In molte delle misure adottate contro Cuba negli ultimi mesi, il dirigente statunitense ha indicato che erano state prese per via dell’appoggio della nazione antillana al Venezuela, e, col fine di pregiudicare i due paesi, ha imposto sanzioni alle navi dedicate a trasportare petrolio venezuelano all’isola. 
 
Ig/mar