Mediante la rete sociale Twitter l’istituzione ha spiegato che del totale degli arrestati 1654 risiedono nelle distinte regioni del paese sud-americano e l’altro 1032 sono della capitale.
Inoltre, l’INDH ha notificato che dei catturati 1087 sono uomini, 292 donne e 217 hanno un’età comprese tra l’infanzia e l’adolescenza.
Nella pubblicazione realizzata dall’organismo dei diritti umani è riportato che 584 cittadini sono stati feriti, di questi 245 da armi da fuoco, quasi tutti con l’intervento dei corpi di sicurezza dello stato.
Al rispetto, il direttore dell’INDH Sergio Micco, ha presentato presso la Commissione dei diritti umani del Senato del Cile le investigazioni realizzate dal suo Istituto, che denunciano prove di violazioni nella cittadinanza da parte dei militari durante le manifestazioni.
In questo senso, ha affermato che presso il Pubblico Ministero sono state presentate 59 azioni giudiziali, di queste 14 difese legali e 45 denunce, cinque di loro per omicidio e nove per violenze sessuali.
Nell’incontro coi rappresentanti del Senato, il direttore di Carabinieri, Mario Rozas, ha riconosciuto che si sono commessi nove casi di abuso della polizia, per i quali sono già iniziati i processi amministrativi corrispondenti.
Da parte sua, il vicepresidente della Scuola Medica, Patricio Mesa, ha anche denunciato che molte volte le forze dell’ordine impediscono ai medici di riportare i casi che arrivano ai centri di attenzione pubblica.
Mesa ha dichiarato che il 51% dei pazienti è arrivato per ferite da pallini da caccia, un 17% per ferita da pallottola ed altro 105 per percosse.
In seguito, ha manifestato la preoccupazione della corporazione per l’aumento a 45 delle persone che hanno perso la visione da uno o entrambi gli occhi, come conseguenza del contatto con gas lacrimogeni.
“Questo ha provocato, per esempio, che due giorni fa si operassero 15 pazienti per esplosione oculare, cioè, occhi che sono letteralmente scoppiati all’impatto con un pallino da caccia, con una pallottola o con una bomba lacrimogena!, ha aggiunto Mesa.
L’aumento del prezzo del Metro di Santiago è stata la causa che ha provocato dal 6 ottobre un’ondata di proteste in tutto Cile, e col passare dei giorni è aumentato il disaccordo della cittadinanza davanti alle alte tariffe di altri servizi pubblici, la nulla distribuzione del sistema di pensioni o le deficienze nella salute pubblica, situazione che ha riscosso la vita di 18 persone e più di 3500 sono state ferite.
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