In una dichiarazione congiunta, sollecitarono alle autorità della Nigeria di adottare le misure necessarie per il ritorno a casa delle alunne che gli estremisti sequestrarono il 14 aprile 2014 in una scuola media di quella località, ubicata nella zona nord-orientale del paese africano.
“Deploriamo che nonostante il tempo trascorso, dopo un atto tanto ripudiabile di violenza, la maggioranza continuino scomparse”, notarono.
Il documento lo firmarono tra gli altri, la relatrice speciale sulla vendita dei bambini, Maud de Boer-Buquicchio, la responsabile di combattere la schiavitù, Urmila Bhoola, quello del diritto alla salute, Dainius Puras, e l’addetta di affrontare il traffico di persone, Maria Grazia Giammarinaro.
Boko Haram sequestrò tre anni fa 276 minorenni, e secondo gli esperti, 195 di queste bambine continuano sequestrate.
“Il fatto che seguano prigioniere costituisce una fonte di immenso dolore per i loro cari e le loro comunità, oltre ad essere semplicemente inaccettabile”, coincisero i relatori.
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