In questo senso, il portavoce ha ribadito l’appello delle Nazioni Unite a rispettare il diritto delle persone a protestare pacificamente e ha chiesto l’intervento delle forze di sicurezza nel rispetto dei diritti umani.
Tutti gli atti di violenza e vandalismo devono cessare, ha detto il portavoce, insistendo sulla necessità di un dialogo inclusivo e pacifico per trovare una soluzione.
Haq ha sottolineato che il rappresentante del Segretario generale delle Nazioni Unite in Colombia, Carlos Ruiz Massieu, insieme alla Chiesa cattolica, funge da garante e facilitano il dialogo tra il governo di Bogotà e il Comitato nazionale dello sciopero.
Secondo il sito ufficiale di notizie delle Nazioni Unite, nel contesto delle proteste in Colombia, più di 40 persone sono morte e centinaia sono state riportate ferite e disperse.
Questo venerdì, lo sciopero nazionale contro le politiche del presidente Iván Duque raggiunge un mese e continuano le mobilitazioni in Colombia, mentre il governo ritarda una via d’uscita per la crisi.
Politici, accademici, giornalisti di tutto il mondo oggi hanno chiesto alle autorità di Bogotà di fermare la violenza e il trattamento militare riservato alle proteste sociali.
In una dichiarazione congiunta, hanno condannato la repressione delle forze di polizia contro i cittadini e, in particolare, l’uso di armi da fuoco da parte della forza pubblica.
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