A Caracas, la capitale, rappresentanti di movimenti e missioni sociali, di istituzioni governative, di centri studenteschi ed altri settori venezuelani, ripudiarono anche la violenza che genera la destra oppositrice, finanziata dagli Stati Uniti.
Per la pace, per amore alla Patria, in appoggio al presidente Maduro e fedeli al lascito del comandante Hugo Chavez stiamo facendo Rivoluzione, gridavano i manifestanti che camminarono tra musica e slogan dalla sede di Petroli del Venezuela (Pdvsa) La Campiña fino al Palazzo di Miraflores.
Inoltre, in una concentrazione di massa che si sviluppò nello stato di Apure in appoggio all’iniziativa bolivariana, il primo vicepresidente del Partito Socialista Unito del Venezuela, Diosdado Cabello, ratificò l’importanza per la democrazia del paese che tutti i venezuelani escano il 30 luglio a votare perla Costituente.
“La battaglia per il Costituente è nella strada ed il giorno delle elezioni deve uscire tutto il popolo a votare”, espresse.
Aggregò che solo mancano 51 giorni affinché il Pubblico Ministero si metta dalla parte della giustizia in Venezuela, in riferimento all’inoperosità ed all’impunità di quell’organismo nei casi delle vittime generate dalle azioni violente dell’opposizione.
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