Nel documento si assicura che non hanno nessun fondamento le affermazioni di Rabat rispetto a che il suo governo ha tagliato i suoi vincoli diplomatici col paese persiano a causa del fatto che ha armato, ha finanziato ed ha formato combattenti saharawi attraverso il movimento sciita libanese Hezbollah, aggiunge Sahara Press Service.
Questa accusa “non è altro che una riedizione patetica di diffamazioni infondate anteriori, nelle quali il Regno del Marocco tenta di approfittarsi della congiuntura regionale ed internazionale in favore della sua agenda espansionista”, aggiunge la dichiarazione.
Secondo il comunicato del Fronte Polisario, braccio politico ed armato della RASD, questa misura di Rabat ha per obiettivo appoggiare il suo posizionamento dentro le nuove variabili internazionali, come uno stratagemma per evitare il processo di negoziazioni con la parte saharawi.
Questo dialogo è stato approvato dal Consiglio di Sicurezza nella sua Risoluzione 2414 del passato 27 aprile, che colloca Marocco nella difficile situazione di assumere le sue responsabilità in sei mesi per culminare il processo di decolonizzazione saharawi, in conformità con la legalità internazionale e la Carta dell’ONU, segnala la RASD.
Il Fronte Polisario ha anche smentito l’esistenza di istruttori militari o la presenza militare di qualunque potenza straniera insieme all’Esercito di Liberazione Popolare Saharawi, “che ha combattuto la guerra di liberazione nazionale con slancio ed eroismo ed avvalendosi esclusivamente di elementi e comandanti saharawi”.
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