L’opera vincola le diverse epoche delle successive civiltà che hanno abitato la regione ed è stato realizzato con un lavoro di sette mesi di un gruppo di volontari della Segreteria siriana per lo sviluppo.
Denominato “Il murale di Latakia”, la struttura si centra in una bandiera nazionale, in mezzo a disegni e rilievi che riflettono l’ampio spettro della società siriana, come la figura della Fenice che resuscita di nuovo dopo la sua vittoria sui nemici.
È, inoltre, un’allegoria all’antica città di Ugarit, tra le più antiche del Medio Oriente e sede di un regno che si è esteso per circa 2000 chilometri quadrati al nord di Latakia tra gli anni 1450 a 1200 a.C., quando è stata completamente distrutta.
Le attuali rovine, scoperte nel 1928, sono state catalogate come un ritrovamento archeologico di impatto profondo, per la possibilità che hanno fornito di conoscere la Bibbia, secondo l’intellettuale inglese Barry Hoberman.
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