I beneficiati sono i membri dell’assemblea Gabriela Rivadeneira, Soledad Buendia e Carlos Viteri, ed il parlamentare alterno Luis Molina, che sono rimasti rifugiati nell’ambasciata del paese centroamericano a Quito quasi per tre mesi, dalle proteste popolari dell’ottobre scorso contro le misure economiche neoliberali disposte dal governo.
“I nostri compagni che oggi sono ricevuti dal generoso popolo messicano, sono state e sono vittime di atti di persecuzione, inseguimento extragiudiziale, fustigazione, minacce di morte, intervento telefonico, violazione dei diritti e linciaggio mediatico”, ha assicurato l’organizzazione formata da ex dirigenti, funzionari e seguaci della chiamata Decade Guadagnata, periodo di gestione dell’ex presidente Rafael Correa (2007-2017).
In un comunicato pubblicato nelle reti sociali, il movimento ha messo in allerta che tutte queste irregolarità sono state denunciate.
Nel testo, i militanti della Revolucion Ciudadana hanno respinto le dichiarazioni del cancelliere, Josè Valencia, che hanno considerato come inopportune, per qualificare l’azione intrapresa dai legislatori (in stretto attaccamento al diritto internazionale), come l’evidenza che “dietro il discorso di persecuzione politica c’è l’interesse politico di un settore che cerca l’impunità”.
Secondo gli esiliati, il documento letto dal titolare di Relazioni Estere evidenza solo “l’odio, le minacce e la persecuzione contro quelli che democraticamente pensiamo differente dall’attuale governo”.
Come hanno ricordato, secondo la Convenzione dei diritti umani, ogni persona ha diritto di cercare e ricevere asilo in territorio straniero, in caso di persecuzione per delitti politici o comuni connessi coi politici, in corrispondenza con la legislazione nazionale e gli accordi internazionali.
Inoltre, hanno ricalcato che il governo è obbligato, per diritto internazionale, a concedere il salvacondotto a chi ha ricevuto asilo per viaggiare al paese di rifugio.
“Siamo sicuri che sui fatti di ottobre sarà fatta chiarezza e che i responsabili della più crudele repressione, violenza e persecuzione politica saranno condannati seguendo il dovuto processo. Non ci sarà impunità”, hanno sentenziato.
Oggi, il cancelliere Josè Valencia ha annunciato l’uscita, via aerea, dei legislatori che erano protetti nell’ambasciata messicana dall’ottobre scorso, dopo aver ricevuto asilo politico.
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