I morti appartenevano tutti alla stessa famiglia stabilitasi in una zona rurale di difficile accesso nel dipartimento di Bolivar, tra cui la smobilitata delle FARC, Rosa Amalia Mendoza Trujillo, e sua figlia.
La città dove sono avvenuti gli omicidi è caratterizzata dai suoi abitanti come teatro di scontri tra gruppi armati illegali che traggono profitto da attività estrattive illegali, traffico di droga ed estorsioni.
La morte di Mendoza aumenta a 249 il numero dei membri delle FARC smobilitati uccisi dalla firma dell’Accordo di Pace, che sancisce, tra l’altro, il rispetto per la vita e l’integrità di tutti coloro che lo hanno firmato.
L’atto è stato condannato da Sandra Ramirez, senatrice del Partito Alternativa Rivoluzionaria del Comune (l’antica guerriglia delle FARC), che ha chiesto al governo del presidente Iván Duque di fermare queste azioni violente.
“Chiediamo che questo governo indolente dia garanzie di vita a quelli che come me scommettono sulla pace”, ha condiviso la legislatrice sul suo profilo Twitter.
L’Istituto per gli studi sulla pace e lo sviluppo (Indepaz) concorda con il numero di ex guerriglieri uccisi e conferma che da gennaio al 25 dicembre 2020 Colombia è stata il teatro di 89 massacri in cui 370 persone hanno perso la vita.
Le morti riportate oggi aumentano il numero di questi eventi violenti a 90 e le morti che ne derivano a 375.
Ig/avs