Con striscioni per chiedere che l’isola caraibica fosse rimossa dalla lista dei paesi che sponsorizzano il terrorismo e tra grida di “Cuba sì, bloqueo no!”, i partecipanti hanno iniziato la loro marcia pacifica dopo aver cantato l’inno nazionale cubano.
Tuttavia, diversi video caricati sui social network hanno dimostrato le vessazioni subite dai manifestanti, da parte di gruppi di odiatori che cercano di impedire una politica di riavvicinamento tra i due paesi.
“La commissione di Miami ha chiesto alla città di fornire una scorta a pagamento, procedura che non dovrebbe avvenire perché la polizia deve garantire gratuitamente la sicurezza”, ha denunciato sul suo account di Facebook il leader del movimento “Puentes de Amor”, Carlos Lazo.
Ha detto di essere stato evitato ed alla fine la commissione ha offerto protezione a una contro-carovana che si è dedicata a intimidire gli attivisti.
Oltre agli insulti, le provocazioni includevano l’incendio di una bandiera cubana, di fronte all’inazione delle forze dell’ordine, che hanno persino sottovalutato la minaccia che un simile atto rappresenta per la sicurezza pubblica.
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