In un comunicato, il Ministero degli Affari Esteri e degli Espatriati ha invitato il Segretario Generale delle Nazioni Unite, António Guterres, ed il suo rappresentante speciale sulla violenza sessuale nei conflitti armati a svolgere un’indagine sulla questione.
Numerosi rapporti di organizzazioni non governative, nonché testimonianze, hanno confermato che i detenuti palestinesi sono stati esposti a condizioni tragiche e umilianti, inclusi interrogatori, torture, aggressioni sessuali e privazione di tutti i loro diritti, ha denunciato.
Il Ministero degli Esteri ha condannato “la continua perpetrazione di crimini sistematici e diffusi da parte dell’occupazione israeliana contro il popolo palestinese”.
Tali violazioni includono omicidi premeditati, sparizioni forzate, detenzioni arbitrarie, carestie, sfollamenti, aggressioni e demolizioni di case, confisca di terre e proprietà e rifiuto di accesso ai servizi medici, ha sottolineato.
Il Ministero ha sottolineato che dall’inizio del nuovo ciclo di violenza nella regione, il 7 ottobre dello scorso anno, le truppe del regime sionista hanno arrestato più di novemila palestinesi, tra cui 300 donne e 635 minori, solo in Cisgiordania.
Inoltre, migliaia di persone nella Striscia di Gaza risultano scomparse, si legge nel testo.
Molti di loro hanno subito violenze sessuali, percosse, torture, molestie e abusi verbali, ha osservato.
“Questi atti atroci mostrano non solo un disprezzo per la dignità ed i diritti del popolo palestinese, ma anche il disprezzo da parte dell’occupazione per il diritto internazionale e le più semplici regole morali”, ha affermato.
Considerata questa situazione, ha esortato la comunità internazionale ad assumersi le proprie responsabilità e ad adoperarsi per fermare l’aggressione, che ha definito un genocidio.
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