L’UNRWA, incaricata di garantire l’istruzione, la sanità ed altri servizi essenziali a Gaza, in Cisgiordania ed in altre nazioni vicine, sta vacillando sotto il peso degli implacabili attacchi israeliani poiché “le pressioni sull’agenzia oggi sono più grandi che mai”, aggiungeva Lazzarini durante un incontro in questa città.
Secondo Lazzarini l’ente rischia il collasso per mancanza di finanziamenti e minacce continue contro i suoi impianti, 180 dei quali sono già stati danneggiati o distrutti dal 7 ottobre.
Da allora almeno 500 persone sono morte mentre cercavano protezione sotto la bandiera delle Nazioni Unite ed altri 193 membri dell’UNRWA sono stati uccisi nel conflitto.
“I nostri convogli sono stati attaccati nonostante gli spostamenti coordinati con le autorità israeliane in Cisgiordania”; “lo spazio operativo si sta restringendo”, ha avvertito.
Il dirigente dell’UNRWA ha descritto Gaza come un inferno per più di due milioni di persone, e per questo ha chiesto sostegno per continuare il lavoro di quello che è considerato il principale attore umanitario nella Striscia.
I bambini continuano a morire di malnutrizione e disidratazione, mentre cibo e acqua potabile aspettano nei camion fuori dall’enclave.
Secondo l’Alto rappresentante, a Gaza vivono più di 625mila bambini, profondamente traumatizzati tra le macerie e senza accesso all’istruzione.
“Circa 300.000 di loro erano iscritti in quasi 290 scuole dell’UNRWA prima della guerra, ma coloro che non vanno a scuola ora corrono il rischio di violenza e sfruttamento, lavoro minorile, matrimoni precoci e reclutamento da parte di gruppi armati”, ha insistito.
Il commissario generale ha chiesto un intervento deciso per riprendere l’istruzione, altrimenti, ha concluso, “condanneremo un’intera generazione alla povertà e semineremo i semi dell’odio, del risentimento e dei conflitti futuri”.
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