lunedì 9 Dicembre 2024
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Oxfam ha accusato Israele di usare l’acqua come arma da guerra

Ramallah, 19 lug (Prensa Latina) La ONG Oxfam ha accusato oggi Israele di usare l'acqua come arma di guerra nella Striscia di Gaza ed in Cisgiordania, criticando al contempo il disprezzo di questo paese per la vita umana.

La carenza di approvvigionamenti esterni, la distruzione sistematica delle strutture e il deliberato blocco degli aiuti hanno ridotto la quantità di acqua a Gaza del 94%, ha denunciato in un rapporto l’organizzazione non governativa.
Ha sottolineato che attualmente il consumo medio giornaliero arriva a soli 4,74 litri, “poco meno di un terzo del minimo di emergenza raccomandato e meno di uno sciacquone”.
Il documento avverte che gli attacchi militari israeliani hanno danneggiato o distrutto una media di cinque infrastrutture idriche e igienico-sanitarie ogni tre giorni dall’inizio della guerra, nell’ottobre dello scorso anno.
In totale, ha osservato, il 70% delle pompe e degli impianti di trattamento delle acque reflue in questo territorio, dove vivono più di due milioni di palestinesi, sono stati distrutti.
Ha avvertito che la società israeliana Mekorot, incaricata di fornire il liquido, ha ridotto la quantità del 78%.
In questo panorama, Oxfam avverte che il 26% degli abitanti dell’enclave costiera soffre di malattie gravi e facilmente curabili.
Israele ha creato un’emergenza umanitaria devastante, che ha portato al massacro di civili palestinesi, ha denunciato Lama Abdel Samad, lo specialista dell’organizzazione in materia di acqua e servizi igienico-sanitari.
“Abbiamo visto l’uso da parte di Israele della punizione collettiva e della fame come arma da guerra”. “Ora stiamo assistendo all’uso dell’acqua come arma, che sta avendo conseguenze disastrosamente mortali”, ha concluso.

Ig/rob

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