In una dichiarazione, la dirigenza di Javier Milei ha espresso il proprio disaccordo con l’approvazione delle quarantene durante la pandemia della COVID-19 ed ha accusato l’OMS di applicarle.
Ha inoltre messo in dubbio l’esistenza di organismi sovranazionali a causa della loro presunta inefficacia.
Nel suo primo discorso davanti all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite lo scorso settembre, il presidente si è scagliato contro l’organizzazione ed ha ribadito che il suo governo non sostiene l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile né il Patto per il Futuro.
Davanti a più di cento capi di stato e di governo e ad alti rappresentanti, nel suo discorso si è schierato contro i movimenti popolari, progressisti e di sinistra e ha assicurato che Argentina abbandonerà la neutralità che storicamente l’ha caratterizzata.
Inoltre, la nazione ha votato contro i diritti degli indigeni e si è opposta a un documento a sostegno di maggiori sforzi per prevenire ed eliminare ogni forma di violenza contro le donne e le ragazze.
Nell’ottobre dello scorso anno, Javier Milei licenziò l’allora Ministra degli Affari Esteri, del Commercio Internazionale e della Cultura, Diana Mondino, dopo che la delegazione argentina ha sostenuto una risoluzione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per chiedere la fine del bloqueo economico, commerciale e finanziario imposto dagli Stati Uniti contro Cuba.
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