Nel corso dell’udienza pubblica nazionale sullo scrutinio dei voti, la sessione plenaria del CNE ha deciso questo giovedì di respingere le richieste presentate dall’opposizione, che insiste su errori quali firme mancanti e incongruenze numeriche.
Secondo quanto annunciato, il presidente Daniel Noboa, del movimento Azione Democratica Nazionale (ADN), ha ricevuto il 55,63% dei voti, mentre Luisa González, di RC, ha ottenuto il 44,37%.
La direttrice del CNE, Diana Atamaint, ha affermato di aver seguito la procedura stabilita ed ha chiarito che le organizzazioni politiche hanno ancora il diritto di presentare ricorso, sia presso la sede dell’agenzia sia dinanzi al Tribunale Contenzioso Elettorale (TCE).
“Non vi è alcun fondamento per dichiarare la nullità. I 13.000 verbali presentati a questa udienza pubblica non hanno fondamento; chiedono semplicemente la nullità senza fornire nessuna prova”, ha dichiarato alla stampa.
Tuttavia, Francisco Estarellas, avvocato di RC, ha messo in discussione la decisione di respingere le richieste presentate ed ha affermato che i documenti “non corrispondono”.
Estarellas ha avvertito che “il sistema ha la capacità di manipolare i dati scansionati degli elettori” ed ha affermato che intende “rendere le elezioni trasparenti” e che pertanto farà ricorso a “tutte le autorità competenti”.
Dopo aver risolto tutti i reclami formali provenienti dai vari organismi, il CNE potrà presentare le credenziali, o certificati di vittoria, ai vincitori. L’evento è previsto per il 16 maggio, ma la data potrebbe variare a seconda dell’iter legale.
L’insediamento del presidente per il mandato 2025-2029 avrà luogo il 24 maggio.
Ig/avr