Citato dall’agenzia di stampa Safa, il funzionario ha avvertito che l’aumento delle temperature dovuto all’arrivo dell’estate contribuisce alla diffusione di malattie tra centinaia di migliaia di sfollati.
Da parte sua, Mohammed Al-Mughhair, direttore dei rifornimenti della Difesa Civile nel territorio, ha accusato l’esercito israeliano di distruggere sistematicamente le capacità del lavoro delle istituzioni umanitarie che operano nell’enclave costiera.
Negli ultimi giorni sono aumentate le critiche e le denunce contro Israele da parte di diverse agenzie delle Nazioni Unite, organizzazioni non governative e governi, per il blocco imposto a Gaza, che impedisce l’ingresso di prodotti vitali come cibo, medicine e carburante dal 2 marzo.
L’ufficio stampa del governo di Gaza ha lanciato l’allarme questa settimana: la situazione umanitaria è entrata in una fase di totale collasso a causa degli attacchi e del blocco.
La completa, continua e deliberata negazione degli aiuti umanitari, durata più di un mese e mezzo, ha aggravato significativamente la crisi, ha sottolineato.
L’istituzione ha avvertito che oltre due milioni di palestinesi sono minacciati dalla scarsità di cibo.
Giorni fa, Adrian Zimmerman, capo del Comitato Internazionale della Croce Rossa nella Striscia, ha descritto le condizioni di vita nel territorio come “un inferno sulla terra”.
L’UNRWA stima che 420.000 palestinesi siano stati nuovamente sfollati nella Striscia di Gaza dalla ripresa degli attacchi israeliani del 18 marzo.
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