giovedì 22 Maggio 2025
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La Fiera Internazionale della Salute ha consolidato il ruolo di Cuba nella biotecnologia

L'Avana, 24 apr (Prensa Latina) La XVI Fiera Internazionale della Salute per Tutti, che si conclude oggi a L'Avana, ha consolidato le capacità di Cuba nel settore sanitario e nell'industria biotecnologica.

Ne sono prova i diversi accordi di collaborazione sottoscritti in occasione di questo evento, svoltosi presso la sede di Pabexpo nell’ambito delle attività corrispondenti alla V Convention Internazionale Cuba Salud 2025.
Tra gli accordi più recenti ci sono quelli tra le aziende del gruppo BioCubaFarma e l’azienda statale bielorussa Academpharm, che ha firmato una joint venture con MedSol per creare un’impresa mista.
L’azienda bielorussa ha inoltre firmato un contratto di rappresentanza con FarmaCuba per la registrazione sanitaria e la commercializzazione dei prodotti fabbricati dall’industria biofarmaceutica caraibica.
Nell’ambito della XVI Fiera, Cuba e Messico hanno avviato una partnership per la produzione di attrezzature ad alta complessità e ad alte prestazioni. L’alleanza si concentra anche sulla fornitura di piattaforme che contribuiscono al benessere sia degli operatori sanitari sia dei pazienti e delle loro famiglie.
In occasione della XVI Fiera Internazionale Salute per Tutti si è tenuta anche la conferenza “Il ruolo di Cuba nell’autonomia sanitaria in America Latina e nei Caraibi”, incentrata su una tavola rotonda sponsorizzata da BioCubaFarma e dall’Unione Europea.
I presenti hanno confermato che l’Unione Europea è il principale fornitore di tecnologia e fonte di finanziamento dei progetti per BioCubaFarma.
Per quanto riguarda l’America Latina, il direttore generale dell’Istituto dei Vaccini Finlay, Vicente Vérez Bencomo, ha fatto riferimento alla riserva esistente per l’acquisto di vaccini nella regione ed ha osservato che solo il cinque percento di ciò che viene acquistato viene prodotto nei paesi che vanno dal Rio Grande alla Patagonia.
“I maggiori venditori di questo fondo rotativo sono le grandi aziende farmaceutiche. Con loro, i vaccini costano tra i 15 e i 20 dollari a dose”, ha avvertito.
“Se Cuba vuole entrare in questo mercato, deve competere in modo che la maggior parte delle persone possa permettersi medicinali a basso costo”, ha osservato Vérez, e “dobbiamo essere in grado di produrre 40 o 50 milioni di dosi all’anno per competere con i prezzi asiatici”, ha concluso.

Ig/cdg

 

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