La guerra ha portato ad un aumento dei feriti gravi, peggiorato dalle necessità quotidiane dei pazienti affetti da malattie croniche, ha criticato la specialista, citata dall’agenzia di stampa ufficiale Wafa.
In particolare, ha messo in guardia dalla grave carenza di sangue, che colpisce sia i feriti che i malati.
Nonostante gli sforzi della popolazione, la cattiva alimentazione ed il collasso della sanità pubblica hanno reso il compito di ottenere il sangue una battaglia praticamente persa, ha lamentato.
Di fronte all’enorme pressione a cui sono sottoposte le banche del sangue, gli ospedali hanno chiesto aiuto per importare sangue dall’estero, ma il rigido blocco impedisce l’ingresso di tutti i tipi di prodotti vitali.
“Stiamo gridando al mondo che abbiamo urgente bisogno di unità di sangue e farmaci per salvare vite umane. Ogni giorno di ritardo significa perdere ancora più pazienti”, ha sottolineato la medico.
Za’rab ha affermato che la Striscia di Gaza è sull’orlo del collasso del sistema sanitario a causa dell’aggressione israeliana.
“Ogni minuto che passa senza interventi, Gaza perde parte del suo impulso”, ha affermato.
Di recente, il direttore degli ospedali da campo di Gaza, Marwan al-Hams, ha lanciato l’allarme per la grave carenza di medicinali.
Al-Hams ha rivelato che il 43% delle persone affette da insufficienza renale nell’enclave costiera è morto per mancanza di cure.
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