Un articolo del quotidiano Granma rivela che questo era uno degli argomenti all’ordine del giorno dell’incontro, diretto dal presidente della nazione caraibica, Miguel Díaz-Canel.
In un contesto internazionale caratterizzato dall’aumento della produzione e del consumo di droga, Cuba rafforza la sua politica di Tolleranza Zero, con una strategia basata sull’equilibrio tra azioni di prevenzione e di lotta contro il flagello, si legge nel testo.
Nel corso dell’incontro, il colonnello Juan Carlos Poey, capo dell’agenzia specializzata antidroga del Ministero degli Interni, ha dichiarato che il paese caraibico resta impegnato a continuare a collaborare con le organizzazioni internazionali in materia.
Inoltre, aggiunge la pubblicazione, rispetta “gli impegni assunti come Stato Parte delle tre convenzioni internazionali in vigore”.
La strategia seguita per affrontare la crisi si basa su “politiche preventive, educative, di inclusione sociale, di partecipazione della comunità, di cura, di riabilitazione e di assistenza sanitaria accessibile, universale e non discriminatoria”, ha spiegato.
Tra le azioni intraprese, ha fatto riferimento alla proposta di “creare un Osservatorio Nazionale sulla Droga, che fornirà al paese informazioni reali, oggettive e affidabili sull’offerta, la domanda e la risposta alla situazione della droga”, ha concluso.
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