In una dichiarazione congiunta con il Consiglio di Coordinamento del Settore Privato dei Governatorati Meridionali di Gaza, la Rete ha denunciato che la proposta approvata dal primo ministro Benjamin Netanyahu ignora le agenzie delle Nazioni Unite, le organizzazioni umanitarie e di soccorso palestinesi e internazionali.
Il piano israeliano prevede che appaltatori privati statunitensi consegnino aiuti a Gaza, che sta attraversando una grave crisi a causa del blocco imposto dal 2 marzo, che impedisce l’ingresso di tutti i beni vitali, come medicine e cibo.
Le due istituzioni palestinesi hanno sottolineato che l’insistenza nel marginalizzare le organizzazioni internazionali costituisce una violazione diretta del diritto globale ed è incompatibile con i principi fondamentali dell’opera umanitaria, in particolare i principi di partenariato, non discriminazione e rispetto reciproco.
Di fronte a questa situazione, hanno chiesto al mondo di assumersi le proprie responsabilità legali e morali per fermare la guerra in corso e proteggere il popolo palestinese.
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