L’agenzia di stampa ufficiale palestinese (Wafa) ha riferito che l’esercito israeliano ha chiuso decine di posti di blocco in Cisgiordania, impedendo ai cittadini di recarsi al lavoro, a scuola o ad altre attività.
La fonte ha osservato che sono state chiuse anche diverse strade secondarie tra paesi, villaggi e città.
Anche la Commissione Palestinese per la Resistenza al Muro ed agli Insediamenti ha criticato la misura.
In una dichiarazione, il capo dell’organizzazione, Mu’ayyad Shaaban, ha spiegato che le truppe occupanti hanno rafforzato l’assedio e le operazioni in tutti i governatorati.
La chiusura viola palesemente i diritti fondamentali garantiti al popolo palestinese, in particolare il diritto alla circolazione ed alle cure mediche, ha sottolineato.
Tali azioni costituiscono l’estensione di una serie infinita di misure repressive attuate da Israele contro i nostri compatrioti, ha avvertito.
Shaaban ha spiegato che la maggior parte degli 898 cancelli, barriere e ostacoli intenzionali sono stati chiusi questa mattina.
Questo costituisce il culmine del terrorismo praticato contro il popolo palestinese e perpetua la punizione collettiva, ha criticato.
Anche Mahmoud Mardawi del Movimento di Resistenza Islamico (Hamas) ha condannato l’assedio.
Il leader del gruppo islamista ha messo in guardia dalle pericolose ripercussioni di questa escalation, che coincide con l’attacco israeliano all’Iran.
Ig/rob
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