In un discorso televisivo, ha sottolineato che la Repubblica Islamica rimarrà ferma contro una guerra imposta e non cederà a nessuno.
Era già presente il sospetto che gli Stati Uniti fossero coinvolti nell’azione condotta dal regime sionista (Israele), e considerando le sue recenti dichiarazioni, questo sospetto si rafforza di giorno in giorno, ha dichiarato.
Khamenei ha sostenuto che il nemico israeliano ha commesso un grave errore e deve essere punito.
Nel suo intervento, ha elogiato la reazione del popolo iraniano come segno di crescita e della coerenza della sua razionalità e spiritualità.
Respingendo le dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, la Guida Suprema ha dichiarato: “Le persone sagge che conoscono la nazione e la storia iraniana non parlerebbero mai in termini di minaccia, perché è impossibile per la Repubblica Islamica arrendersi”.
In rappresaglia per l’aggressione israeliana e nell’ambito dell’Operazione “True Promise 3”, la Forza Aerospaziale del Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche ha lanciato l’undicesima ondata di attacchi contro obiettivi strategici sionisti e ha schierato il missile Fattah di prima generazione.
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