“Per quasi 20 mesi, il nostro paese ha osservato con estrema preoccupazione gli eventi in Medio Oriente, a seguito delle aggressioni israeliane contro Gaza, Libano, Siria e Yemen”, ha dichiarato in una conferenza stampa.
Ha inoltre descritto gli attacchi alla nazione iraniana come una flagrante violazione della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale, nonché dei principi di sovranità, non minaccia e non uso della forza contro l’integrità territoriale di qualsiasi stato.
Ha ribadito che la politica aggressiva e le azioni riprovevoli di Israele “hanno avuto il sostegno militare, finanziario, logistico e politico degli Stati Uniti” e costituiscono un “pericolo molto grave per la stabilità e la sicurezza regionale e internazionale, con conseguenze imprevedibili per l’umanità”. Cuba ha ribadito la sua solidarietà con Iran e, di fronte al pericolo di un’ulteriore escalation, ha invitato la comunità internazionale a preservare la pace, ricordando le disastrose conseguenze dei precedenti interventi militari in Iraq, Afghanistan e Libia.
“Il cessate il fuoco annunciato dagli Stati Uniti il 23 giugno è ancora precario e fragile, pertanto chiediamo con urgenza il dialogo ed i negoziati, senza precondizioni né pressioni”, ha aggiunto Vergara.
Ha inoltre ribadito che la nazione caraibica sostiene l’istituzione di zone libere da armi nucleari e ha esortato il governo israeliano ad aderire al Trattato di Non Proliferazione Nucleare e a soddisfare le richieste della comunità internazionale senza ulteriori ritardi o condizioni.
In conclusione, ha ricordato l’urgenza di porre fine al genocidio contro il popolo palestinese ed ha ribadito che la pace in Medio Oriente “richiede una soluzione al conflitto arabo-israeliano che includa la creazione di uno Stato palestinese indipendente, con Gerusalemme Orientale come capitale, la garanzia del ritorno dei rifugiati e la piena ammissione della Palestina come Stato membro delle Nazioni Unite”.
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