giovedì 2 Gennaio 2025
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Un mese senza Santiago, il richiamo degli argentini risuona sulle strade

Buenos Aires, 1º set (Prensa Latina) Ad un mese della sua scomparsa, migliaia di argentini riempirono oggi le strade del paese per reclamare allo stato la vita del giovane Santiago Maldonado, il cui caso ha scosso una società che chiede sapere la verità. 

 
Da Buenos Aires fino alla Patagonia, il grido per Santiago rimbombò in multiple manifestazioni e soprattutto nell’emblematica Plaza de Mayo, testimone della lotta di madri e nonne che nelle oscure epoche dell’ultima dittatura militare in questo paese piansero proprio lì i loro figli scomparsi. 
 
E fino a lì arrivarono anche le nonne, le madri ed altrettante organizzazioni dei diritti umani per abbracciare i parenti e gli amici di Santiago, per esigere di sapere cosa è successo il 1º agosto scorso quando fu visto nello stesso posto dove membri della gendarmeria reprimevano una comunità mapuche in resistenza a Chubut, dove occupano le terre dell’italiano Benetton. 
 
Dove sta, vogliamo una risposta già, apparizione con vita, poteva leggersi in vari dei cartelli che trasportavano organizzazioni politici e sociali, vari sindacati, studenti, maestri, operai e cittadini del comune nella capitale. 
 
Da una tribuna installata nella Piazza, ad alcuni passi della Casa Rosada, sede del governo, suo fratello Sergio prese la parola con la voce quasi rotta dal pianto. 
 
“Ad un mese”, disse, “lo stato continua a negare la sua scomparsa per le mani della gendarmeria. L’unico che hanno fatto è stato criticare Santiago, i suoi amici e la mia famiglia, siamo stati maltrattati dalla signora ministra di Sicurezza (Patricia Bullrich) che ha dimostrato di non essere qualificata per questo incarico”. 
 
La famiglia, aggregò, ha collaborato dal primo giorno in tutto quello che ci hanno chiesto, tra cui i campioni del DNA, non ci negheremo mai perché negarsi sarebbe non volere il ritorno di Santiago. 
 
Il fratello maggiore di Maldonado aggiunse che “vogliamo un’investigazione seria, che si investighi tutto il personale della gendarmeria che era quel 1º agosto a Cushamen”. 
 
Le manifestazioni per Santiago si replicarono nella rete sociale twitter dove l’etichetta #UnmessinSantiago fu tendenza durante varie ore. 
 
Ig/may

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