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Libano attende la proposta francese sul cessate il fuoco

Beirut, 29 apr (Prensa Latina) Libano si è svegliato oggi aspettando la proposta francese di calma sul fronte Sud, dopo la visita del cancelliere Stéphane Séjourné ed i colloqui con le massime autorità del paese.

Nel suo secondo soggiorno sul suolo nazionale, il ministro francese ha sottolineato l’attuazione della Risoluzione 1701, il riposizionamento della Resistenza libanese (Hezbollah) e l’incremento dell’esercito nella zona meridionale.
Secondo il politico e generale di divisione libanese Jamil Al-Sayyed, Séjourné ha concentrato i suoi sforzi su una proposta francese per il periodo post-Gaza, lungi dal dimostrare preoccupazione per il periodo di vuoto di potere nella presidenza della Repubblica libanese.
Secondo l’ex direttore della Sicurezza Generale (1998-2005), Libano attende l’attuazione dell’iniziativa di Parigi, che è allo studio di Israele, e non è ancora noto se le forze di Tel Aviv abbandoneranno i valichi di frontiera stabiliti a livello internazionale.
Inoltre, c’è scetticismo sulla capacità di Israele di aderire all’accordo marittimo raggiunto nel 2022 dopo che sono circolate notizie su un complotto con la compagnia Total Energy per fermare l’esplorazione nelle acque libanesi.
Per quanto riguarda la richiesta di schierare l’esercito libanese sul fiume Litani, il deputato del terzo distretto della Bekaa ha insistito che oltre al numero dei soldati, il problema risiede nel tipo di armi, munizioni e veicoli terrestri, marittimi e aerei che gli Stati Uniti e l’Occidente somministreranno per “costituire un deterrente per Israele e non un protettore dei confini libanesi”.
A questo punto, i militari hanno chiarito che le forze armate della nazione hanno ricevuto finora varie munizioni ed armi occidentali, ma nessun paese ha accettato di fornire armi efficaci per affrontare la minaccia israeliana.
Su questo tema, Al-Sayyed ha messo in dubbio l’assenza di un’autorità politica, in grado di dare ordini all’esercito per ripristinare i confini occupati e scoraggiare gli attacchi israeliani.
In ripetute occasioni, Libano ha denunciato più di 30.000 violazioni israeliane della sovranità nazionale via terra, mare e aria, dall’emanazione della Risoluzione 1701, adottata dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite nell’agosto del 2006.

Ig/yma

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