giovedì 26 Dicembre 2024
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Sono aumentati gli implicati in evento tragico in commissariato venezuelano

Caracas, 2 apr (Prensa Latina) Il pubblico ministero generale del Venezuela, Tarek William Saab, ha dichiarato oggi che aumenteranno i funzionari che verranno accusati per i tristi fatti nel commissariato dello stato di Carabobo, dove sono morte 68 persone a causa di un incendio. 

 
In un’intervista al programma All’Istante, trasmesso da Unione Radio, il titolare del Pubblico Ministero (PM) ha segnalato che nei prossimi 45 giorni si investigherà la responsabilità penale di nuovi militari possibilmente implicati nel tragico evento successo mercoledì scorso. 
 
Saab ha sottolineato che le investigazioni si trovano nella tappa preliminare per questo che, ha detto, esiste la possibilità che esistano ancora più accusati mentre avanzano le indagini. 
 
Per questo fatto, il PM ha emesso gli ordini la cattura del vicedirettore del Comando di Policarabobo, Josè Luis Rodriguez, e di quattro commissari responsabili del recinto della polizia, per incorrere in delitti di negligenza. 
 
Il Pubblico Ministero ha anche annunciato che promuoverà una campagna con il Tribunale Supremo di Giustizia (TSG) ed i ministeri per i Temi Penitenziari, Relazioni Interne, Giustizia e Pace, per spingere azioni per diminuire l’affollamento nei commissariati. 
 
Al rispetto, ha spiegato che l’iniziativa riprende il lavoro realizzato dalla Difesa del Popolo, tra il 2015 ed il 2016, per classificare i privati di libertà, secondo il delitto, l’età ed il genere. 
 
Venerdì scorso, il governo ha esatto al Pubblico Ministero di sviscerare i fatti accaduti il 28 marzo nel centro di detenzione del commissariato di Carabobo. 
 
Per le indagini, il governo ha istituito, insieme alle autorità regionali, una squadra multidisciplinare ed ha attivato i protocolli necessari per la protezione integrale delle famiglie delle vittime e l’attenzione alle persone ferite nell’incendio nel commissariato, hanno precisato le autorità in un comunicato. 
 
Inoltre, hanno respinto “le precipitose dichiarazioni realizzate dall’Ufficio dell’Alto Delegato delle Nazioni Unite per i diritti umani, nelle quali ha reso pubbliche le sue posizioni accusatrici della nazione sudamericana”. 
 
Ig/lrd

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