È importante che i cittadini all’estero, e che vivono qui, partecipino alle decisioni fondamentali per il nostro paese, dichiarò in un’intervista concessa al programma “Al aire”, trasmesso da Venezuelana di Televisione.
“Faccio un appello affinché vengano a votare. Stando all’estero, potete dare la vostra opinione utilizzando un esercizio di un diritto costituzionale”, segnalò Barahona.
Domenica 19 febbraio, oltre ad al sostituto del mandatario Rafael Correa, gli ecuadoriani sceglieranno nelle elezioni generali il vicepresidente, 137 membri dell’Assemblea Nazionale ed i cinque rappresentanti del Parlamento Andino.
Tutti quelli che hanno il diritto, disse la console, dovrebbero esercitarlo con responsabilità, perché in qualunque momento, perfino, possono ritornare ed incidere sulle politiche che si sviluppano nel paese.
Come informò la rappresentante del Consiglio Nazionale Elettorale dell’Ecuador, si apriranno centri elettorali a Caracas, dove saranno abilitati 28 tavoli nella Scuola Don Bosco, ubicato ad Altamira, all’est di questa capitale.
Inoltre, gli ecuadoriani potranno esercitare il loro voto nello stato di Merida e nel consolato dell’Ecuador nella città di Valencia, nello stato di Carabobo, dalle 07:00 fino alla 17:00 ora locale.
Ecuador ha in Venezuela circa 14 mila elettori, approssimativamente 13300 a Caracas, 900 a Valencia e 97 a Merida che potranno votare col loro certificato di identità o passaporto senza importare la sua validità, ha concluso Barahona.
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