“Il Parlamento europeo è diventato un’incarnazione dell’inconscio collettivo con sintomi di follia violenta”. “Ha un’idea ossessiva, quella di perseguitare coloro che non fanno parte dell’Unione Europea”, ha scritto Zajárova sul suo canale Telegram.
Oggi, in una risoluzione approvata con 309 voti favorevoli, 201 contrari e 12 astensioni, gli eurodeputati hanno riconosciuto González come “presidente legittimo e democraticamente eletto”.
Venezuela ha svolto le elezioni presidenziali il 28 luglio, nelle quali Nicolás Maduro ha ottenuto il 51,95% dei voti, mentre González, il suo contendente più vicino, ha raggiunto il 43,18% dei voti, secondo il Consiglio Nazionale Elettorale (CNE).
La Piattaforma Unitaria Democratica (PUD) dell’opposizione ha ignorato i risultati e ha pubblicato i verbali del CNE che dimostrerebbero che il suo candidato, González, è stato il vincitore delle elezioni.
Il 5 settembre, la giustizia venezuelana ha emesso un mandato d’arresto contro González per la presunta commissione dei reati di usurpazione di funzioni, falsificazione di documenti pubblici, istigazione alla disobbedienza delle leggi, cospirazione, sabotaggio ai danni di sistemi e associazioni.
L’ex candidato del PUD è arrivato a Madrid l’8 settembre, con asilo politico, dopo che l’amministrazione di Maduro gli aveva concesso un passaggio sicuro “per amore della tranquillità e della pace politica” nel paese.
Intanto, ieri il presidente dell’Assemblea Nazionale del Venezuela, Jorge Rodríguez, ha presentato un documento originale firmato dall’ex candidato alla presidenza, Edmundo González Urrutia, in riconoscimento del trionfo di Nicolás Maduro.
Rodríguez ha commentato che la lettera inviata da González è stata preparata dagli interlocutori del leader dell’opposizione che hanno avuto un disaccordo con i rappresentanti del governo venezuelano.
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