Pary reiterò che la nazione sud-americana “è un paese degno e sovrano, e non accetta imposizioni né aggressioni”.
Inoltre, risaltò l’intervento del cancelliere boliviano, Fernando Huanacuni, questo mercoledì nel Consiglio, dove espresse l’indignazione della Bolivia davanti all’atteggiamento di 12 paesi di installare una sessione illegale.
Huanacuni qualificò questo fatto come un golpe di Stato istituzionale e spiegò che hanno deciso di sospendere in quella giornata la riunione sul Venezuela per informarsi e studiare i documenti, ma che non si è mai negato un sollecito degli Stati membri.
Indicò, inoltre, che il Consiglio Permanente fu illegale ed aggredì la vicepresidenza di quell’istanza esercitata da Haiti.
La convocazione realizzata alle nostre spalle ruppe vari articoli del regolamento dell’istituzione, ha sentenziato.
Il nostro cancelliere con fermezza difese quello che per Bolivia era ingiusto ed i diritti del nostro paese; questo ci mette in una posizione molto importante nella dinamica internazionale, ha concluso Pary.
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