Maduro precisò che furono anche sequestrate armi e bombe, usate da questi gruppi criminali organizzati per realizzare atti vandalici che cercano di destabilizzare la società venezuelana.
In contatto telefonico durante un’attività del Partito Socialista Unito del Venezuela (PSUV) che si sviluppò nel Parque Central, a Caracas e trasmessa dal canale Venezuelana di Televisione (VTV), il mandatario precisò che si stanno smembrando importanti bande che dirigono il terrorismo armato contro le leggi dello Stato e la società venezuelana.
“Bisogna fare giustizia, è una battaglia complessa, difficile (…) ma la nostra patria non ce la toglie nessuno, la nostra patria appartiene al nostro popolo”, enfatizzò il capo di Stato.
Spiegò che ordinò anche che si attivino operazioni di ricerca dei gruppi armati “che si sono sollevati in armi contro la Repubblica e contro il popolo”.
“È sorto, dalle file dell’opposizione e lo denuncio al mondo, un terrorismo armato fascista, antipopolare, che ha alzato le sue armi contro la Repubblica, e la Repubblica ha il diritto di difendersi dal terrorismo e ci difenderemo dal terrorismo”, sottolineò Maduro.
Enfatizzò che “di fronte alle azioni sulla strada generate nelle ultime settimane da gruppi di scontro incoraggiati dai settori dell’opposizione e che ha lasciato un saldo di 29 morti e più di 400 feriti, il cammino è la Costituente”.
“Continuiamo a preparare il nostro popolo per andare ad un bel processo di rinascita e di nascita della leadership popolare (…) che rappresenti lo spirito profondo di cambiamento del popolo e lo spirito profondo della pace”, ha concluso il leader bolivariano.
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