sabato 21 Dicembre 2024
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Il teatro regionale difende la cultura della resistenza a Cuba

L'Avana, 13 mag (Prensa Latina) Il presidente della Casa de las Américas, Abel Prieto, ha evocato oggi la forza del teatro nella regione per mantenere la sua vitalità e mostrare quella cultura della resistenza di fronte agli attacchi della pandemia della COVID - 19.

Nell’apertura dell’Incontro dei Teatri dell’America Latina e dei Caraibi, Prieto ha ringraziato la presenza di una ventina di artisti provenienti da 19 paesi, che hanno assistito alla “tragedia” attraverso cui è passata questa manifestazione negli ultimi tempi e ha esortato a mantenere quello spirito irriverente nonostante cerchino di schiacciarlo.

Attraverso il canale Yotube dell’istituzione promotrice dell’incontro, l’intellettuale cubano ha evidenziato l’importanza delle piattaforme virtuali per alimentare la fiamma della cultura, “che rappresenta il respiro dei popoli”, di fronte di una ripresa dei casi di contagio da parte della SARS -Virus CoV-2.

I social network sono diventati il respiro del teatro, facciamo sforzi davvero encomiabili per portarlo sui palcoscenici digitali e sebbene “parte del suo mistero sia diluito, perso, si deteriora”, l’arte ha svolto un “ruolo curativo in tempi di dolore diffuso”, ha sottolineato lo scrittore.

Allo stesso modo, ha fatto riferimento ai candidati vaccinali di Cuba come una speranza non solo per il paese, ma per le altre nazioni, in un panorama in cui i farmaci anti-COVID-19 hanno favorito una guerra di poteri e ambizioni.

L’incontro online, che sostituisce la Temporada de Teatro Latinoamericano y Caribeño Mayo Teatral, la cui edizione biennale è stata rinviata al 2022, accoglie specialisti ed e studiosi, che si confronteranno sui temi “Scena e sfide inerenti alla manifestazione”.

In questo senso, parteciperanno la colombiana Patricia Ariza, il venezuelano Carlos Arroyo, il brasiliano Sergio de Carvalho, la paraguaiana Maria Raquel Rojas Rodríguez, l’honduregno Tito Ochoa, il messicano Antonio Zúñiga, il cubano Carlos Celdrán, tra gli altri drammaturghi, attori e scrittori. I partecipanti hanno convenuto che la sfida più grande di oggi è stata quella di sopravvivere alla pandemia e riunire la creazione artistica, rinvigorendo sia il suo palcoscenico che i modi di rappresentare e interagire con il pubblico.

L’evento teatrale, quest’anno rinnova le basi della sua nascita nel 1981, per diventare uno spazio di ratifica dell’identità, formazione professionale, scambio sulle modalità di organizzazione e rafforzamento dei legami interregionali.

Ig/lbl

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