I membri del Coordinatrice del Territorio di Wallmapu si sono rivolti al quotidiano El Austral per confutare le dichiarazioni della Ministra dell’Interno, Carolina Tohá, che ha suggerito una presunta relazione tra gli incendi e le rivendicazioni territoriali dei popoli indigeni.
“Ciò che propone la classe politica è insolito”. “Lo stato è qui da qualche anno, ma noi siamo qui da 14.000 anni”, ha affermato José Santos Millao, presidente del gruppo AdMapu e leader storico del movimento.
Ha aggiunto che le comunità stanno aiutando a spegnere gli incendi, ma c’è rabbia perché lo stato non le considera affatto nel coordinamento.
Millao ha denunciato che “il pianeta sta bruciando a causa dello sfruttamento eccessivo della natura e nella nostra regione perché hanno sostituito il granaio del Cile con l’industria forestale”.
Per il leader Mapuche, la radice del problema risiede nel modello economico capitalista, in particolare nell’industria del legname e nella mancanza di regolamentazione statale.
Tra le principali richieste della Coordinatrice territoriale di Wallmapu c’è l’abrogazione del Decreto Legge 701, che favorisce le monocolture e l’espansione delle piantagioni di pini ed eucalipti.
Ig/car