I rappresentanti del Parlamento del Mercosur (Parlasur) hanno espresso preoccupazione per la decisione del candidato presidenziale Daniel Noboa di dichiarare lo stato di emergenza in sette province 48 ore prima delle elezioni.
Nel loro rapporto sottolineano che la misura ha avuto un impatto sul clima democratico e sul diritto alla partecipazione e pertanto raccomandano di rivedere le normative nazionali su tali decreti nei contesti elettorali.
Parlasur ha inoltre segnalato l’esistenza di campagne di disinformazione digitale volte a interferire con il processo democratico, con possibili finanziamenti internazionali, e ha suggerito di regolamentare l’ambiente digitale e i social media durante le elezioni.
Nel frattempo, l’Osservatorio Elettorale della Conferenza Permanente dei Partiti Politici dell’America Latina e dei Caraibi (Copppal) ha fatto riferimento alla necessità di monitorare l’uso delle risorse pubbliche in un’ottica di trasparenza.
Gli osservatori internazionali concordano nel confermare i risultati ufficiali che indicano Noboa come vincitore del ballottaggio.
Secondo i dati del Consiglio Nazionale Elettorale (CNE), il presidente ha vinto le elezioni del 13 aprile con oltre 10 punti di vantaggio su Luisa González della Rivoluzione Cittadina (RC), che ha descritto l’incidente come “la frode più grottesca nella storia dell’Ecuador” ed ha annunciato che avrebbe chiesto un riconteggio dei voti.
Con il 99,29% dei voti validi scrutinati, Noboa ha ottenuto il 55,6%, rispetto al 44,4% della sua rivale.
La RC sostiene che i risultati ufficiali contraddicono le prove scientifiche e statistiche, poiché almeno una dozzina di indagini indipendenti e modelli riconosciuti a livello internazionale dimostrano l’impossibilità matematica dei dati diffusi.
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