Il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, ha partecipato alla cerimonia di chiusura ed è stato testimone della firma di questo documento, che ha definito storico per la causa della liberazione palestinese.
Secondo il diplomatico, in questo dialogo tra le diverse fazioni il risultato più importante è stata la conferma che l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP) è l’unico rappresentante legittimo dell’intero popolo palestinese.
Inoltre, ha affermato che il punto più notevole è l’accordo di concentrarsi sulla governance post-conflitto di Gaza e sulla formazione di un governo temporaneo di riconciliazione nazionale.
Wang Yi ha aggiunto che l’obiettivo principale di questo accordo è raggiungere la vera indipendenza della Palestina, in conformità con le pertinenti risoluzioni delle Nazioni Unite.
“Il processo di riconciliazione interna tra le fazioni palestinesi è essenziale per rafforzare la fiducia, mantenere la giusta direzione ed andare avanti gradualmente”, ha sottolineato.
Il ministro ha sottolineato che su questa strada Cina condivide la stessa direzione e gli stessi obiettivi dei paesi arabi ed islamici.
A suo avviso, la questione palestinese è “il nocciolo del problema del Medio Oriente” ed ha proposto un approccio in tre fasi per risolvere questa situazione.
Il primo è promuovere quanto prima un cessate il fuoco globale, duraturo e sostenibile nella Striscia di Gaza, garantendo l’accesso agli aiuti umanitari e di soccorso.
Il secondo passo è aderire al principio “i palestinesi governano Palestina” e lavorare insieme per far avanzare il governo di Gaza dopo il conflitto.
In terzo luogo, sostenere che Palestina diventi membro a pieno titolo delle Nazioni Unite e si cominci ad implementare la “soluzione dei due Stati”.
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