Citato dalla stampa locale, il rappresentante permanente della nazione araba presso l’Ufficio delle Nazioni Unite ed altre organizzazioni internazionali a Vienna, Hassan Khaddour, ha rivelato alla 29° Conferenza generale delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Industriale, che le industrie siriane hanno subito perdite stimate in circa 60 miliardi di dollari.
Abbiamo perso circa un milione di posti di lavoro anche a causa della distruzione dei settori dell’industria, dell’agricoltura, del commercio e dei servizi, ha spiegato.
Secondo le dichiarazioni del diplomatico, il numero degli impianti industriali privati danneggiati registrato solo nelle province di Damasco, Aleppo, Hama e Homs ammonta a circa 4.200, mentre 49 fabbriche del settore statale hanno cessato la produzione.
Siria ha bisogno di almeno 210 miliardi di dollari per riportare la sua produzione industriale ai livelli di prima della guerra, ha sottolineato.
D’altro canto, il funzionario ha fatto riferimento agli ingenti danni causati dal devastante terremoto che ha devastato il paese il 6 febbraio ed agli effetti disastrosi che ha avuto sul popolo siriano e su tutti i settori, compreso quello industriale, che è l’arteria vitale del paese per lo sviluppo nazionale.
Ig/fm