I risultati dell’inchiesta della commissione parlamentare hanno scosso il mondo culturale francese, sebbene non siano sorprendenti, visti i numerosi casi di abusi e persino stupri denunciati negli ultimi anni, in particolare nell’industria cinematografica.
Di fronte a questo scenario difficile, i deputati partecipanti, guidati dall’ambientalista Sandrine Rousseau, hanno avanzato 86 proposte per affrontare e prevenire il fenomeno della violenza che persiste nella cultura, e di cui le donne sono le maggiori vittime.
Secondo il rapporto, le inchieste miravano a far luce su quanto sta accadendo in Francia, un problema spesso emarginato dal silenzio e dalla paura delle vittime.
Nonostante una tendenza alla liberazione, spinta dal movimento #MeToo, scopriamo che tali incidenti continuano a verificarsi, così come la convinzione di alcune personalità dei media di essere “intoccabili”, riflette il testo.
Lo scorso ottobre, l’attrice Judith Godrèche ha chiesto l’istituzione di una commissione d’inchiesta dell’Assemblea Nazionale.
Una delle punte di diamante del movimento #MeToo in Francia, Godrèche (53) ha intentato una causa l’anno scorso contro il regista Benoît Jacquot, che ha 26 anni più di lei, accusandolo di violenza sessuale e fisica quando lei aveva 14 anni.
Uno dei casi emblematici di accuse di abusi sessuali è quello dell’attore e mostro sacro del cinema francese, Gérard Depardieu, accusato da diverse donne.
A fine marzo, la procura parigina ha chiesto per il famoso attore 18 mesi di carcere, tre anni di libertà vigilata e una multa di 20.000 euro, ma lui continua a proclamarsi innocente.
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